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Alimenti “Free From”, Occhio alle Etichette!



Chi di noi non ha recentemente sentito parlare di “Free from” e “Rich in”? Ci riferiamo a tutti quei prodotti che in etichetta si dichiarano privi o ricchi di particolari componenti e che risultano sempre più apprezzati dai noi italiani. L’Osservatorio Immagino ha, infatti, rivelato come questa categoria di prodotti rappresenti quasi il 20% del mondo alimentare monitorato, con un aumento delle vendite del 3,1% (tra giugno 2016 e luglio 2017) e un fatturato che raggiunge gli oltre 6,5 miliardi di euro in ipermercati e supermercati.

In questo contesto, le etichette giocano un ruolo essenziale. L’etichetta è, infatti, la “carta d’identità” dei prodotti che portiamo in tavola: ci dà informazioni sugli ingredienti e sul contenuto nutrizionale, orientandoci così nella scelta. Ma attenzione, per non incorrere in sorprese indesiderate, occorre saper leggere correttamente quanto riportato in etichetta. Mai come oggi, nell’era dell’informazione a 360 gradi, è facile fare confusione tra ciò che è “senza” e ciò che è “con”.

Un tema caldo, di cui si è discusso anche durante l’ultima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare (Torino, 22-24 febbraio), dove giornalisti, blogger e professionisti del mondo alimentare si sono incontrati per parlare di informazione ed etichettatura, evidenziando il ruolo essenziale di aziende, istituzioni e media. Recentemente, è intervenuto sull’argomento anche il Parlamento dell’Unione Europea, chiamando al voto la Commissione Affari economici e monetari che ha approvato un emendamento per vietare le etichette “free from” (quali ad esempio “senza olio di palma” o “senza Ogm”) in quanto ingannevoli. Obiettivo del testo è quello di fornire indicazioni complete sugli ingredienti effettivamente contenuti nel prodotto, così da poter guidare il consumatore verso un acquisto consapevole.

Probios che commercializza oltre 900 referenze biologiche, di cui circa la metà senza glutine e oltre 150 senza latte, ma anche ricche di preziosi nutrienti grazie all’attenta formulazione della ricetta, si impegna da sempre per fornire ai propri consumatori un’informazione chiara e trasparente, consentendo la tracciabilità del prodotto e la promozione della filiera. Infatti, scegliere “bio” o “free from” non basta: prestare attenzione all’equilibrio delle ricette ed alla provenienza delle materie prime è un aspetto estremamente importante e da non trascurare. Quindi…occhio all’etichetta!
Fonti:
affaritaliani.it
ilfattoalimentare.it
festivalgiornalismoalimentare.it