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Sì alle Bevande Vegetali, ma Chiamiamole nel Modo Corretto



La Corte di Giustizia Europea ha recentemente stabilito che i prodotti puramente vegetali non possono essere commercializzati con denominazioni come “latte”, “crema di latte o panna”, “burro”, “formaggio” e “yogurt” in quanto, per il diritto UE, una simile definizione può essere riservata ai soli prodotti di origine animale. Il divieto, per i giudici, vale anche nel caso in cui queste denominazioni siano completate da indicazioni esplicative o descrittive, che indichino l’origine vegetale del prodotto in questione.

La decisione, che ha creato grande scalpore, è scaturita dalla controversia che ha visto opposte una società tedesca, la TofuTown, che produce e distribuisce alimenti vegetariani e vegani con denominazioni quali “burro di tofu” e “Veggie-Cheese”, e un’associazione che si batte contro la concorrenza sleale, la Verband Sozialer Wettbewerb. Nonostante l’azienda accusata abbia sostenuto di sciogliere il possibile “inganno” associando la specifica origine del latte (latte di soia, latte di riso, ecc.), la Corte di Giustizia ha ritenuto tali precisazioni precauzionali non sufficienti, pur riconoscendo alcune eccezioni come il latte di mandorla e di cocco e il burro di cacao in quanto si tratta di “denominazioni tradizionali”, che sono ormai entrate nella cultura condivisa e pertanto disciplinate (prodotti menzionati all’allegato I della decisione 2010/791/UE).

Infatti, quello che oggi chiamiamo erroneamente “latte di soia” è una bevanda molto antica, nata probabilmente in Cina, che si ottiene dalla macinazione dei semi di soia in acqua con proprietà nutrizionali e organolettiche, ma completamente differenti dal latte di origine animale. Il “latte di mandorla” che, come ha stabilito la Corte di Giustizia, potremo continuare a chiamare così, si ricava invece dalla spremitura delle mandorle tritate e lasciate in infusione in acqua fredda. La percentuale di mandorle utilizzate per la preparazione di questa gustosa bevanda varia da marchio a marchio: il latte di mandorle della linea Easy To Go Probios è, infatti, realizzato con il 5% di mandorle e l’aggiunta di pochissimi altri ingredienti: acqua, amido di riso e proteine di piselli.

Probios, azienda toscana leader in Italia nella distribuzione degli alimenti biologici vegetariani, è da sempre molto attenta alla denominazione dei propri prodotti e alla trasparenza in etichetta, puntando sull'eccellenza dei prodotti, sull’innovazione e origine della materia prima a tutela dei propri consumatori.

Oltre al Latte di Mandorla Easy To Go, il Gruppo toscano offre ai consumatori un’ampia offerta di bevande vegetali: le Bevande di riso Rice&Rice, le Bevande di soia senza glutine Soia&Soia, l’Avena Drink e ile ancora il Latte di Cocco Probios. Alternative biologiche, sane e gustose, perfette per dissetarsi durante il periodo estivo e per tutti coloro che soffrono di intolleranze alimentari o scelgono di abbracciare una dieta vegana.

È importante ricordare che attualmente le bevande di origine vegetale sostitutive del latte sono assoggettate all’aliquota IVA ordinaria del 22%, la stessa imposta attribuita ai beni considerati di lusso, creando così una discriminazione non solo per chi beve latte vegetale per scelta etica, ma anche per chi è intollerante al latte e al lattosio.

Per queste ragioni, sulla piattaforma change.org sono state lanciate anche alcune petizioni per l’abbassamento dell’IVA al 4% sulle bevande vegetali, al pari di quella imposta al normale latte vaccino.
Fonti:
marieclaire.it,
tg24.sky.it,
ilsole24ore.com