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Spreco Alimentare: i Giovani Italiani tra i Più Virtuosi d’Europa



Se lo spreco alimentare vale nel mondo una cifra che si aggira intorno ai 2.600 miliardi di dollari, in Italia ci costa quasi l’1% del Pil: ovvero, poco meno di 16 miliardi di euro, 12 dei quali generati all’interno delle mura di casa. A sostenerlo è l’ultimo monitoraggio Waste Watcher, spin off dell’Università di Bologna.
Per il resto, 1 miliardo e 25 milioni arrivano dai campi, 1 miliardo e 160 milioni dell’industria e 1 miliardo e 430 milioni dalla distribuzione. Il paradosso è che gli italiani non se ne rendono nemmeno conto: lo “spreco percepito”, infatti, si aggira intorno agli 8 miliardi di euro.
Non solo, a sorpresa, risultano i più giovani (tra i 25 e i 39 anni) a essere i più attenti a pianificare la spesa non gettando in modo automatico il cibo scaduto e consultando abitualmente l’etichetta sui cibi acquistati.

Nonostante tutto, secondo le recenti rivelazioni di Waste Watcher, l’Italia non è messa poi così male rispetto ad altri Paesi europei. Se si esclude il Regno Unito, con un tasso di spreco alimentare che si attesta intorno ai 161 chili pro capite l’anno, l’Italia si difende abbastanza bene con 164 chili, dimostrandosi addirittura più virtuosa dei Paesi del Nord Europa come Svezia (187), Norvegia (184) e Finlandia (180). Ma anche di Spagna (179), Germania (171) e Francia (169).

Un ulteriore contributo per arginare il fenomeno dello spreco alimentare in Italia potrebbe arrivare dalla legge 166 del 19 agosto 2016, che da metà settembre è diventata a tutti gli effetti operativa. Dall'entrata in vigore, il Banco Alimentare è stato già contattato da una cinquantina di aziende e catene della grande distribuzione interessate a donare.

A livello europeo, l’obiettivo della Commissione è invece quello di dimezzare questo spreco entro il 2030. A questo scopo, a fine novembre, ha preso il via la piattaforma Ue contro lo spreco alimentare, un forum composto da 70 membri, di cui 33 in rappresentanza di paesi membri dell’Ue e di organizzazioni internazionali (Ocse, Fao, Unep) e 37 rappresentanti del settore privato. L’obiettivo della piattaforma, che terminerà i lavori alla fine di novembre del 2019, è “individuare, condividere e sviluppare soluzioni praticabili per ridurre le perdite nella filiera alimentare” .
Un progetto importante, volto a salvaguardare il pianeta dalla fame e dall’inquinamento, che Probios supporta direttamente attraverso donazioni ad associazioni, come Il Banco Alimentare, con prodotti in scadenza che non possono essere più distribuiti commercialmente.
[1] FONTE La Repubblica - Album
[2] FONTE Il Fatto Alimentare