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Testo Unico del Bio: Settore sempre più Certificato e di Qualità



La scorsa settimana, la Commissione Agricoltura del Senato ha approvato il Testo Unico sull’Agricoltura Biologica, dopo quasi 12 anni di trattative.

Il testo non interviene in materia di controlli, in quanto tale disciplina compete esclusivamente alla Commissione Europea, ma pone sul piatto, per la prima volta, strumenti per favorire una sana e armoniosa crescita del settore, che viene definito come “attività d’interesse nazionale con funzione sociale, quale settore economico basato prioritariamente sulla qualità dei prodotti, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, sullo sviluppo rurale e sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra, fornendo in tale ambito appositi servizi eco-sistemici”.

Un bel riconoscimento, che sarà affiancato da strumenti per incrementare il peso della produzione biologica su quella complessiva nazionale.

Tra gli interventi indicati spiccano iniziative per favorire l’aggregazione degli operatori e dei diversi anelli della catena produttiva, piani d’azione nazionali triennali, sostegno alla ricerca, aggiornamento dei docenti di agronomia degli istituti agrari, percorsi formativi in università (dottorati di ricerca e master), riconoscimento dei distretti biologici (sistemi produttivi locali a vocazione agricola nei quali sia significativa la produzione biologica),  riconoscimento dell’organizzazione interprofessionale del settore, educazione al consumo dei prodotti biologici, contributi agli enti locali che li utilizzino nelle mense e ispirino al metodo biologico la gestione di parchi e giardini pubblici.

Le iniziative saranno finanziate dal bilancio dello Stato attraverso il Fondo per lo Sviluppo dell’Agricoltura Biologica, alimentato da una tassa (“contributo per la sicurezza alimentare”) dello 0,5% sulle vendite dei pesticidi.

Il provvedimento potrebbe essere approvato in via definitiva dalla Camera entro aprile[1]. Il riconoscimento come “attività d’interesse nazionale con funzione sociale” riempie quindi di soddisfazione chi, come Probios, da sempre vede nella produzione biologica e nella promozione di uno stile di vita e di una dieta sana e sostenibile valori che vanno al di là del semplice business.
[1] FONTE Ansa.it