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Il World Pasta Day Compie Oggi 18 Anni



Marinetti dice basta:
messa al bando sia la pasta.
Poi si scopre Marinetti
che divora gli spaghetti.
(Filippo Tommaso Marinetti, rinnegando 6 mesi dopo ciò che aveva scritto sugli spaghetti)

Risale ormai a diciotto anni fa la prima storica edizione del World Pasta Day di Napoli, che ha fissato la data del 25 ottobre per celebrare questo alimento simbolo della dieta mediterranea. Da allora, ci informa l’Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiana) che la sua produzione è aumentata di quasi il 57%, passando da 9,1 a 14,3 milioni di tonnellate. Sono 48 (+77%) i Paesi a produrne in quantità accettabili (oltre 1.000 tonnellate) e ben 52 (erano 30 18 anni fa) quelli che ne consumano almeno 1 kg pro capite all’anno.

L’edizione 2017 del World Pasta Day, la giornata mondiale della pasta, si svolge a San Paolo (Brasile) ed è stata organizzata da ABIMAPI (l’Associazione brasiliana dei produttori di biscotti, pasta e pani e prodotti da forno industriali) con il supporto dell’IPO (International pasta organisation).

Il World Pasta Day ha l’obiettivo di celebrare la pasta e comunicarne i pregi nutrizionali a media e consumatori, spiegando come questo alimento globale, consumato ormai in tutti i continenti sia in grado di soddisfare non solo i requisiti primari dell’alimentazione ma anche di valorizzare le più ricercate sperimentazioni in campo gastronomico. A riprova della crescente passione per la pasta è anche la diffusione capillare di notizie, ricette, tutorial, foto e video che la riguardano. Nel 2016, due ricerche scientifiche sono rimbalzate sui media e sui social network di tutto il mondo: uno studio italiano ha sfatato il falso mito per cui la pasta farebbe ingrassare, e alcuni ricercatori americani avrebbero scoperto l’esistenza del gusto della pasta, l’"amidoso", associato al sapore dei carboidrati.

A comprovare il cosiddetto "pasta comeback” sono anche gli esperti di Google: secondo il Food Trends Report del marzo 2016, in Italia, Turchia, Giappone, Scandinavia, Polonia, Germania, Australia e Canada la pasta è stata googlata molte più volte rispetto a carne, a riso, ortaggi e frutta. Inoltre, la pasta è risultata essere i primi 5 food trends (+26% rispetto alla rilevazione precedente) negli Usa, patria della “carbofobia” e delle diete iperproteiche.

Un vero e proprio ritorno alla pasta ma con una maggiore attenzione alla qualità della materia prima utilizzata e ai sapori della nostra tradizione. Ed è per questo che Probios ha deciso di riportare sulle nostre tavole tutto il gusto autentico dei Grani Antichi Siciliani.

La nuova linea Grani Antichi Probios è prodotta con antiche varietà siciliane (Margherito, Perciasacchi, Russello, Timilia e Maiorca), recuperate grazie all’impegno dei “custodi dei semi”, agricoltori impegnati nella loro salvaguardia. La filiera produttiva viene controllata in tutte le fasi: la coltivazione avviene nelle fertili terre del sud-est della Sicilia, in aziende agricole che tenacemente perseguono la coltivazione di queste antiche varietà di grano autoctone, mantenendo la biodiversità del territorio. Lo stoccaggio avviene nelle cosiddette “Fosse dei Grani” come si usava al tempo degli antichi egizi, luoghi asciutti e ventilati che preservano la qualità delle materie prime. I preziosi chicchi vengono poi passati al mulino con macina a pietra monolitica, una tecnica antica, oggi dotata di tecnologia avanzata per garantire un controllo di qualità all'avanguardia.

Dalla preziosa farina Miscuglio, ottenuta dalla miscelazione nel campo di diverse antiche varietà siciliane, nasce così la pasta Probios, trafilata al bronzo ed essiccata a basse temperature. Dall'eccezionale porosità, è disponibile nelle versioni bianca ed integrale in diversi formati (spaghetti, fusilli, penne, rigatoni, stelline e conchiglie).
Fonti: pastaria.it
pastaria.it
ilfoglio.it
video.repubblica.it