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Glifosato: l’UE Chiede il Divieto Totale Entro il 2022



Ancora una volta niente di fatto e nessun voto nella riunione straordinaria dei Paesi membri Ue, che mercoledì 25 ottobre avrebbe dovuto pronunciarsi sulla proposta della Commissione Ue di rinnovare l’autorizzazione all’erbicida glifosato, al centro di una disputa scientifica sulla sua cancerogenicità. Il voto è stato rinviato a una nuova riunione, a data da destinarsi.

La Commissione è arrivata al tavolo con una nuova proposta a sorpresa: non più rinnovo decennale dell’autorizzazione ma per cinque-sette anni. Si è trattato di un tentativo di mediazione, dopo che il giorno prima il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione contraria al rinnovo dell’autorizzazione, chiedendo una progressiva fuoriuscita dal glifosato, per arrivare al suo divieto totale entro il 15 dicembre 2022.

In vista del voto degli Stati Membri sul rinnovo dell’autorizzazione del glifosato, un sondaggio pubblicato il 24 ottobre dall’associazione internazionale di consumatori “SumOfUs” e dal movimento di cittadini “WeMove.EU”, ha dimostrato come la schiacciante maggioranza dei cittadini di Germania, Francia, Italia, Portogallo e Grecia sia, invece, favorevole all’immediata messa al bando del pesticida. Secondo il sondaggio l’80% dei tedeschi, il 79% dei francesi, l’84% degli italiani, il 77% dei portoghesi e l’81% dei greci sono fortemente contrari all’utilizzo del glifosato e a favore del suo divieto immediato.

Un risultato che non sorprende se si considera l’attenzione crescente dei cittadini verso un’alimentazione di tipo biologico e la scelta di aziende – come Probios – specializzate da anni nella distribuzione di alimenti biologici e vegetariani.

“Probios nasce infatti nella convinzione che vendere prodotti biologici non sia soltanto motivo di business, ma favorisca comportamenti che contribuiscono a rendere il nostro mondo migliore. Acquistare prodotti certificati bio significa infatti scegliere società che pretendono un’accurata selezione dei metodi di coltivazione delle materie prime, e che non cedono all’uso di diserbanti, antiparassitari, concimi chimici e di sintesi che inquinano la nostra terra, le nostre acque e la nostra aria”, spiega Fernando Favilli, Presidente Probios.

Infatti, il glifosato è un diserbante non selettivo, vale a dire una molecola che elimina indistintamente tutte le erbe infestanti, con gravi ripercussioni sull’ambiente e le biodiversità.Introdotto sul mercato nel 1974, è stato ideato dal chimico John Franz per la multinazionale Monsanto ed è oggi l’erbicida più utilizzato al mondo: dall’agricoltura al giardinaggio.

Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro, questa sostanza potrebbe essere un agente cancerogeno, tesi appoggiata anche dall’Oms; alcuni scienziati ritengono che il glifosato agisca nella nostra catena alimentare, soprattutto nei cibi di origine vegetale, provocando danni ingenti alla salute: lo dimostrerebbe uno studio pubblicato su “The Lancet Oncology”, basato su tre anni di ricerche coordinate da diciassette esperti in 11 Paesi, che ha rivelato una correlazione tra l’esposizione alla sostanza e il linfoma non-Hodking, oltre all’aumento di leucemie infantili e malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson.

Tuttavia, una parte della comunità scientifica è scettica riguardo questi studi allarmistici, come l'EFSA, l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare, che ha espresso un giudizio più rassicurante, affermando che “è improbabile che l’erbicida ponga un rischio di cancerogenicità per l’uomo”,  ma le sue valutazioni sembrano essere state finanziate dalle multinazionali chimiche produttrici di glifosato.
Fonti:
focus.it
ilmanifesto.it
ansa.it
fernandaroggero.blog.ilsole24ore.com
ilfattoalimentare.it.