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La dieta giapponese o della "trottola"

No, non è una nuova invenzione: un recente studio ha messo l'alimentazione giapponese sul podio delle diete più sane al mondo. Per alcuni aspetti più di quella mediterranea. Non è la prima volta che le due tradizioni alimentari vengono messe a confronto in una sfida che, in base alle scoperte più recenti, sembrerebbe aggiudicare il titolo a quella orientale. Ma per quale motivo? 

La dieta giapponese è molto simile alla dieta mediterranea con il largo consumo di cereali, legumi e verdure. I suoi punti di forza sono i pasti semplici, dove le proteine derivano dal pesce fresco o dal mondo vegetale, e le porzioni contenute, affiancate alla pratica della meditazione, tutti elementi che contribuiscono a migliorare lo stile di vita ed il benessere generale.

La Piramide vs la Trottola

In Italia abbiamo la Piramide Alimentare Mediterranea – dove gli alimenti della parte inferiore sono quelli privilegiati dalla dieta, cioè che possono essere consumati in quantità maggiore – mentre in Giappone c’è The Japanese Food Guide Spinning Top: non una piramide ma una "trottola" dotata della stessa logica della nostra piramide, ma con molto più coinvolgimento emotivo. Lo spinning top ricorda i momenti felici dell’infanzia – essendo il giocattolo più diffuso - e nelle scuole viene utilizzato per facilitare la comunicazione delle sane abitudini alimentari.

japanese food guide spinning top

®fao.org

Le parti della Trottola

La trottola è suddivisa in strati che rappresentano i vari gruppi alimentari. L’ordine dei gruppi è dato dalle porzioni giornaliere suggerite in ordine decrescente verso la punta. Partiamo dall’alto: ecco l’importanza del movimento, dell’acqua e del tè verde. Il piccolo uomo che corre suggerisce di consumare i liquidi in base al livello di attività fisica che si svolge.

  1. Il primo gruppo alimentare ci indica le preparazioni a base di cereali, di cui si consiglia un consumo quotidiano tra le 5 e le 7 porzioni. Il Giappone basa la propria alimentazione sul riso: una ciotola di questo cereale, prevalentemente cotto al vapore, funziona da accompagnamento di altre pietanze ed è anche usato per la preparazione del sushi. Ma perché, fra gli alimenti del primo gruppo, c’è il pane? La risposta è semplice: per una crescente tendenza al consumo dei nostri prodotti occidentali.
  2. Il secondo è il gruppo delle pietanze a base di verdura, di cui si consigliano tra le 5-6 porzioni al giorno. Si vedono rappresentate insalate, zuppe e verdure cotte prevalentemente al vapore. Le verdure fermentate sono consumate quasi ogni giorno e si ritrovano spesso come porzione vegetale dei Bentō. La fermentazione migliora la loro digeribilità e contribuisce a mantenere in buona salute il microbiota intestinale.
  3. Nella terza fascia troviamo le proteine, sia di origine animale che vegetale: queste secondo i giapponesi dovrebbero essere consumate senza superare le 3 – 5 porzioni giornaliere. Si parla di carne, pesce, uova e prodotti a base di soia, consumata come baccelli al vapore (edamame) o come derivati fermentati (tofu, tempeh).
  4. E alla base? Il latte e la frutta: fino a 2 porzioni giornaliere di ciascun ingrediente al giorno. La risposta al dubbio lecito del "perché così poco?" è facile: i giapponesi prediligono latte di soia, il thè Matcha, e consumano poca frutta e solo a fine pasto.

Insomma, questo mese ci aspetta un viaggio insieme sull'Orient Express per fare un salto in Giappone, tra i suoi sapori e piatti tipici. Una prima tip per iniziare bene la giornata? Con l’energia rivitalizzante di una buona tazza di thè Matcha. E per una cena rinvigorente perfetta per l'autunno, niente di meglio che un ramen o una zuppa di miso! E che dire dei super versatili noodles da far saltare nel wok con le tue verdure preferite?

Ti aspettiamo sui canali social per raccontarti altre ricette tipiche della tradizione asiatica: armati di bacchette e dei giusti ingredienti e condividile con noi utilizzando l’hashtag #atavolaconprobios!

Dott.ssa Benedetta Belli – Nutrizionista Probios