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Biostock: il biologico sfuso di Probios, ecologico, sostenibile ed economico

Il "Decreto Clima", definito come Green New Deal, è stato recentemente approvato in Senato ed è adesso al vaglio della Camera. I provvedimenti più urgenti riguardano il rispetto della direttiva per la qualità dell’aria, con misure a sostegno della rottamazione di auto non a norma, dell’utilizzo di mezzi pubblici ibridi ed elettrici e della piantumazione di alberi nelle aree urbane. Tra le varie misure, questo decreto incentiva anche le attività commerciali che si dotano di dispenser per la vendita di prodotti  sfusi (art.7 del decreto).

Perché questa metodologia di acquisto viene ritenuta così importante ai fini di una maggiore sostenibilità ambientale? Acquistare prodotti sfusi genera riflessi positivi in molti aspetti del nostro quotidiano. Il riflesso più importante è la riduzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi: la maggior parte della nostra raccolta differenziata consiste infatti nello “smantellamento” del packaging dei prodotti che acquistiamo, prestando attenzione  a dividere correttamente la plastica dalla carta, a volte anche non senza difficoltà. Ci sono poi dei materiali che non sappiamo mai bene come trattare, come il polistirolo o il tetrapak (che generalmente va nella carta, mentre le vaschette di polistirolo nella plastica).

Inoltre, regolandosi in modo oculato sulle quantità acquistate, si ottimizza la spesa, riducendo sensibilmente gli sprechi alimentari. Un prodotto sfuso a filiera corta, infine, riduce i trasporti per la consegna dei generi alimentari, con il relativo livello di inquinamento.

Comprare alimenti sfusi, oltre che ecologico e sostenibile, è anche economico in quanto il costo finale del prodotto è calcolato anche sulla base dell’imballaggio, che anche non volendo si è costretti ad acquistare. Il contenitore si può portare da casa o anche se si acquista nel punto vendita sarà necessario farlo una sola volta.

Probios, impegnata da tempo nella graduale riduzione della plastica dai propri packaging, è da sempre attenta a ridurre gli sprechi in generale. Incentivare l’acquisto di materie prime sfuse è un’idea da sempre sostenuta e promossa.

Come divisione del Gruppo, nasce infatti nel 2003 Biostock, leader nell’offerta e commercializzazione di materie prime biologiche in grande formato. Il marchio offre la più ampia gamma di ingredienti sfusi bio in diversi formati (cereali, spezie, legumi, semi, farine, amidi, oli, condimenti e prodotti di gastronomia, tutti selezionati e certificati), vantando anche il maggior numero di referenze senza glutine, alcune presenti anche nel prontuario AIC.  

Il target di Biostock è costituito da tutti gli operatori del settore alimentare biologico: dai laboratori alimentari, alle mense, alla ristorazione, ai Gruppi di Acquisto Solidali e ai negozi con rivendita di prodotti sfusi.

Biostock è nata proprio per il desiderio di consegnare direttamente il prodotto 100% biologico dalla filiera al consumatore, esattamente nella quantità di cui necessita.

Sovrapproduzione di imballaggi, sprechi alimentari e gestione dei rifiuti hanno un costo molto alto  per la collettività e per l’ambiente: per questo, ciò che portiamo in tavola e “come” ci arriva non può prescindere da un sentito rispetto per il nostro ecosistema e dalla riduzione di ciò che lo danneggia. Con il “Decreto Clima” ancora una volta si sottolinea l’urgenza di intervenire responsabilmente nelle nostre abitudini quotidiane, verso un mondo più sostenibile per tutti.