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I Supermercati del Futuro sono Bio e Combattono gli Sprechi



Attenzione crescente verso i prodotti bio, lotta continua contro gli sprechi e sviluppo delle nuove tecnologie nel food retail, sono queste le caratteristiche che dovranno avere i supermercati del futuro e sono proprio questi i trend verso i quali si stanno muovendo alcune catene della GDO all’estero e in Italia.

Nonostante l’ampliarsi dell’offerta dei prodotti bio sugli scaffali, Auchan, in Francia, è ormai prossima ad aprire la prima superette con l’insegna “Couer de Nature” dedicata alla vendita di prodotti bio. Lo store, situato nella capitale francese, vanta una superficie di 237 mq e dedica spazio anche ad alcuni servizi. All’interno è possibile, infatti, ordinare spremute di frutta. Ma Auchan non è ovviamente l’unica a seguire questo nuovo trend, dovrà vedersela con altre catene come Biocoop, La Vie Claire, Bio C'Bon, Naturalia[1].

È invece a Copenaghen che sta prendendo piede WeFood, il supermercato anti-spreco danese dove poter comprare prodotti rifiutati da altri punti vendita per diverse ragioni: la data di scadenza consigliata è stata superata, il package è difettoso o, nel caso di frutta e verdura, con forme esteticamente strane. Con WeFood, oltre a combattere lo spreco, è possibile risparmiare fino al 50% sui prodotti rifiutati da altri venditori[2].

A Milano, dopo i primi esperimenti fatti da Coop durante Expo 2015, la tecnologia entra nei supermercati a supporto dei consumatori con lo scopo principale di informare. Da poco più di un mese è stato inaugurato in Bicocca Village a Milano il primo store (1000mq circa), firmato Coop, tecnologicamente avanzato in Italia. Basta girare per gli scaffali e prendere in mano un prodotto per vedere apparire su un display diverse informazioni riguardante la provenienza, la lavorazione, gli ingredienti e consigli su come smaltire gli scarti del prodotto[3].

Le scelte green e lungimiranti di Probios si sposano perfettamente con lo scenario che si sta delineando. Probios, infatti, con 15 linee di prodotto, propone sul mercato oltre 800 referenze biologiche certificate da materie prime coltivate e selezionate prevalentemente in Italia, all’insegna della sostenibilità, dell’innovazione, della salute delle persone e dell’ambiente.
FONTE:
[1]Italiafruit.net
[2]Ilfattoalimentare.it
[3]Repubblica.it