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Il Lato Oscuro del Gluten-Free: Cosa ti Ritrovi nel Piatto?



L’offerta è ampia e, complice anche la moda, i prodotti gluten-free oggi stanno vivendo un vero e proprio boom di vendite senza precedenti (160 milioni di euro solo nel 2015) con un tasso di crescita a doppia cifra, oltre il 20% solo nell’ultimo anno. A livello mondiale, i consumi gluten-free valgono ben 4 miliardi di dollari e c’è chi stima che nei prossimi dieci anni queste cifre arriveranno a triplicare[1].

Tanti i nuovi player del settore, tanto che oggi l’offerta abbonda sugli scaffali dei supermercati, in farmacia e anche nei negozi specializzati per celiaci.
Ma questi prodotti saranno tutti “buoni”? Sappiamo davvero cosa finisce nella pasta senza glutine che ci ritroviamo nel piatto?

Per rispondere a queste domande, la rivista Test Il Salvagente ha portato in laboratorio 20 campioni di pasta di riso, di mais o a base di un mix di cereali.
Per verificarne la qualità, è stato indagato il “collante” sostitutivo del glutine.
Dalle ricerche è emerso che in prevalenza vengono impiegati additivi, vietati nella pasta tradizionale, e consentiti in quelle “speciali”.

Se si analizzano gli ingredienti si scopre che la maggior parte ricorre all’emulsionante E471 (Mono e digliceridi degli acidi grassi), un additivo prodotto chimicamente a partire da glicerina e da acidi grassi (che sono principalmente di origine vegetale, ma anche di origine animale). Il motivo? Per legare meglio l’impasto, una funzione che nella pasta “tradizionale” è svolta proprio dal glutine e dal suo potere di collante.

Ecco perché è sempre più importante saper leggere attentamente le etichette. La regola vuole che meno sia lunga la lista e meno “sconosciuti” siano gli ingredienti, più il prodotto finale risulterà naturale.
Scegliendo prodotti certificati biologici, come quelli proposti da Probios, questi additivi di sintesi non possono essere impiegati (come da Disciplinare Europeo per la produzione di alimenti biologici). Scegliere bio pertanto garantisce l’esclusione di queste sostanze.

Oltre a questo Probios seleziona attentamente le materie prime, preferibilmente di origine italiana, e insieme ai produttori studia ricette equilibrate e gustose. Il tutto risulta visibile in etichetta, assieme al marchio comunitario obbligatorio dei prodotti alimentari certificati bio provenienti dalla Comunità Europea.

Un valido esempio è ben rappresentato dalla linea Panito di Probios, che propone pane e prodotti da forno salati, biologici e senza glutine, mutuabili dal Sistema Sanitario Nazionale.

Tra le ultime novità, i salatini Panito: perfetti da portare fuori casa grazie alla confezione monodose. Disponibili al naturale o con curcuma, entrambi a base di farina integrale di ceci e grano saraceno. Sono garantiti senza glutine, mutuabili dal Sistema Sanitario Nazionale, vegan, senza latte né uova e senza olio di palma in ricetta. In sostituzione al glutine, come addensante viene impiegata la gomma di guar e come emulsionante naturale la lecitina di girasole.
Tra le novità Panito anche i taralli al finocchietto, disponibili anche al naturale e al rosmarino, i grissini fragranti e la base per pizza senza glutine. Scopri tutta la linea online!

#RinunciaAlGlutineNonAllaQualità
[1]FONTE Test Il Salvagente