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La “Green Economy” è la Soluzione alla Crisi, a Partire dall’Agricoltura



La “Green Economy” è la nostra arma anticrisi.

Come dimostrano i numeri di Greenitaly 2016[1], più di un’impresa su quattro ha scommesso sull’economia “verde”. Sono infatti oltre 385mila le aziende italiane – il 26,5% del totale, dell’industria e dei servizi – che dal 2010 hanno investito, o lo faranno quest’anno, nelle tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.

L’orientamento green si conferma quindi un driver strategico per il Made in Italy, traducendosi in maggiore competitività, crescita delle esportazioni, fatturati e occupazione. I green jobs in Italia sono infatti circa 2 milioni e 964mila e oltre 294.000[2] nuove assunzioni sono previste quest’anno. In molti settori il “green” è addirittura un tratto caratteristico del Made in Italy.

In particolare, in agricoltura, l’Italia è il primo Paese nell’Ue per numero di produttori biologici e il primo Paese al mondo per prodotti distintivi, con 285 Dop/Igp nel food e 523 Docg, Doc e IGT. Inoltre, stando ai dati recentemente pubblicati dall’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sui residui di pesticidi negli alimenti, oltre il 65% dei campioni di alimenti raccolti in Italia sarebbe completamente privo di residui di pesticidi, il 34,2% avrebbe evidenziato tracce entro i limiti di legge, mentre solo lo 0,3% sarebbe risultato irregolare.

Nel Bel Paese, si fa infatti sempre più attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, con il divieto di utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche.

Ecco perché Probios continua a utilizzare materie prime e aziende di trasformazione italiane, così da ottenere e offrire i prodotti di qualità migliore e certificata, nel rispetto della salute delle persone e dell’ambiente.
[1]Greenitaly 2016 è il settimo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere

[2]FONTE QN