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Lo Strutto Nascosto nel Piatto: Come Difendersi?



Poche cose indispongono un vegetariano quanto scoprire di aver mangiato un cibo di derivazione animale senza saperlo. Il che succede spesso purtroppo, perché l’industria alimentare è un sistema complesso in cui non si butta via niente. Infatti gli animali destinati alla macellazione forniscono anche materia prima per altri usi: dalla pelletteria al settore tessile, fino al farmaceutico[1].

Per chi desidera una dieta 100% cruelty-free è quindi fondamentale prestare maggiore attenzione.

Per esempio lo strutto, un grasso di origine animale, ottenuto dalla fusione dei tessuti adiposi del maiale, è noto da sempre e presente in moltissime ricette della tradizione, ma anche la moderna industria alimentare lo apprezza e ne sfrutta le qualità per rendere morbidi e gustosi molti alimenti (quali pane e pizze, dolci e piatti pronti).

Come difendersi?

Per i prodotti da forno confezionati, dai crackers ai grissini, dai biscotti alla pasticceria, è sufficiente leggere attentamente l’etichetta, mentre nei laboratori artigianali non resta che chiedere ai commessi. Nei supermercati basta invece dare un’occhiata per capire se la varietà di pane offerto - integrale, alle noci, di grano duro - è stato impastato con lo strutto. Legge vuole che il cliente sia informato di ciò che compra, e infatti il libro degli ingredienti è a disposizione anche nei negozi della grande distribuzione.

L’alternativa è solo una, e può essere anche divertente: rimboccarsi le maniche e impastare la pagnotta in casa! Per chi desidera optare per l’autoproduzione, Probios propone infatti un innovativo condimento a base di olio extravergine di oliva spremuto a freddo in forma solida. Lo spalmolio, garantito 100% vegetale, è senza glutine, senza olio di palma, senza colesterolo e fonte naturale di vitamina E: un nuovo modo di mangiare ETICO senza rinunciare al gusto!
[1]FONTE Corriere.it