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Approvata la Legge Antisprechi: Premi a Chi non Butta



Secondo i dati diffusi dalla FAO, un terzo del cibo prodotto viene gettato via o disperso nella filiera. Solo in Italia, si sprecano 76 kg di cibo a testa. Ogni anno vengono buttate 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti e il loro smaltimento costa all'ambiente 170 milioni di tonnellate di CO2, spreco d’acqua e impoverimento del suolo. La coltura del cibo sprecato occupa 14 milioni di km². Se fosse un paese, sarebbe il terzo per grandezza dopo Russia e il Canada.

Fortunatamente, in Italia, la lotta allo spreco alimentare è oggi legge di Stato. Dopo il primo sì della Camera a marzo scorso, è arrivato il via libera definitivo del Senato.
"Con il voto di oggi, manteniamo una promessa. L'Italia si è dotata di una legge organica sul recupero delle eccedenze e sulla loro donazione per solidarietà sociale", dice la deputata del Pd Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge.

Il provvedimento, che arriva a soli sei mesi di distanza rispetto all'analoga legge francese, definisce per la prima volta nell'ordinamento italiano i termini di "eccedenza" e "spreco" alimentari, fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza, e punta a semplificare le procedure per la donazione, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità.

Rispetto alla norma approvata in Francia, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica. Consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Afferma in modo chiaro che il pane potrà essere donato nell'arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, permette ai clienti l'asporto dei propri avanzi con la "family bag".

Non solo le onlus, inoltre, ma anche gli enti pubblici, potranno essere considerati "soggetti donatori". Si possono poi devolvere anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l'indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere.
Infine più spazio alle cosiddette produzioni a "chilometro zero", che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
FONTE: Corriere.it
FONTE: Repubblica.it