In sintesi: il 45% degli 83mila campioni di alimenti provenienti da 28 Stati membri UE nonché da Islanda e Norvegia presenta residui di pesticidi (il 3% sopra i limiti di legge, il che rende i prodotti non idonei all’uso alimentare). Residui di pesticidi anche nell’8.2% degli alimenti specificamente destinati all’infanzia. Per i prodotti biologici, il 98,8% è risultato senza residui.
Secondo l’EFSA “è improbabile” che l’esposizione a questi residui di pesticidi costituisca un rischio per la salute umana di lungo o di breve termine.
Tuttavia, ci sono ancora ampi margini di miglioramento: in primis l’inclusione obbligataria dell’analisi del glifosato, l'erbicida più usato al mondo, attualmente non indagato regolarmente, ma oggetto a limitazioni in Italia a seguito di un decreto di legge del Ministero della Salute.
Per quanto riguarda specificatamente il nostro Paese, sono stati analizzati 8.946 campioni, di cui 7.968 di origine nazionale, 269 provenienti da altri paesi Ue, 220 da paesi extra Ue e 489 di origine sconosciuta. Fortunatamente, il 65,5% dei campioni è risultato privo di residui di pesticidi, il 34,2% ha evidenziato tracce entro i limiti di legge, mentre solo lo 0,3% è risultato irregolare, con residui oltre i limiti consentiti.
Nel Bel Paese, si fa infatti sempre più attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. L’agricoltura italiana, risulta la più green d’Europa, con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologiche.
Ecco perché Probios continua ad avvalersi di materie prime e aziende di trasformazione italiane, così da ottenere e offrire i migliori prodotti, nel rispetto della salute delle persone e dell’ambiente.
