L’Italia è primo il Paese in Europa per il maggior numero di agricoltori biologici.
Secondo una recente analisi condotta da Coldiretti su dati Sinab sono infatti oltre 49.000 le aziende bio nel nostro Paese, circa il 17% di quelle europee, con una crescita annua del 20%.
Il merito è anche dell’aumento dei consumi biologici: sempre più italiani infatti scelgono di mettere nel carrello della spesa anche prodotti naturali e bio. Lo afferma un’indagine Doxa: 1 italiano su 3 compra biologico e circa il 62% è disposto a pagare di più pur di acquistarli.
Ma orientarsi nella scelta non è sempre facile. Non basta leggere su un prodotto «bio» per avere garanzia che lo sia, ma è importante verificare anche altri dettagli.
Come? Ecco alcuni elementi a cui fare attenzione per tutelarsi:
1. L'ETICHETTA: I dati e le informazioni indicate sull’etichetta garantiscono che il prodotto è di produzione biologica. Per legge, il termine “biologico” o “bio” è posto nella denominazione del prodotto solo se il 95% degli ingredienti è veramente bio. Inoltre, nell’etichetta è importante che sia indicato il nome e il numero dell’organismo di controllo autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e il codice dell’operatore controllato, ossia dell’azienda produttrice.
2. IL MARCHIO UE: Il vero biologico deve riportare in etichetta il marchio dell’Unione Europea a forma di foglia con il contorno di stelline.
3. LA PROVENIENZA: Per legge, deve essere fornita l’indicazione dell’origine del prodotto: UE se è stato prodotto in uno dei Paesi europei o Non-UE, se è stato prodotto al di fuori dell’Europa. Inoltre, nell’etichetta deve essere indicata la sigla di provenienza, per es. IT se la provenienza del prodotto è l’Italia.
4. KM0: Anche se la normativa biologica è applicata a livello europeo e sono previste verifiche anche sui prodotti bio di provenienza extracomunitaria, per aderire in modo più coerente alla filosofia di base del biologico meglio preferire prodotti italiani, quando disponibili.
