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Nell'estate 2019 scendi in campo per ripulire le spiagge italiane dalla plastica!

 

La plastica non debitamente smaltita o utilizzata in modo poco coscienzioso finisce quasi sempre in mare e sulle spiagge, divenendo una vera e propria emergenza. I numeri sono impressionanti e le conseguenze drammatiche anche perché i rifiuti non scompaiono. E per l’Italia la plastica è una grande minaccia visto che è bagnata per 2/3 dal mare: intervenire su questa bomba ecologica, che ha effetti anche sulla catena alimentare, non è più procrastinabile. Buste di plastica, reti, tappi e scatole di latta, sigarette, bottiglie, cotton fioc, stoviglie: sono solo alcuni dei rifiuti che ogni anno si riversano sulle spiagge, oltre a quelli che galleggiano in mezzo al mare.
Grazie al provvedimento ribattezzato #SalvAmare, i pescatori potranno avere un certificato ambientale diventando così “spazzini” del mare: potranno infatti portare a terra, senza più il timore di essere accusati di traffico di rifiuti, la plastica finita accidentalmente nelle loro reti e lasciarla nelle isole ecologiche che saranno allestite nei porti. L’ obiettivo? La promozione del recupero dei rifiuti in mare per l’economia circolare.
Ma veniamo all’altro lato del problema, ovvero quello riguardante le spiagge e i litorali. Ognuno di noi ha la responsabilità di non gettare o abbandonare i propri rifiuti (a partire dal mozzicone di sigaretta o l’incarto del gelato), ma sarebbe lodevole anche correggere comportamenti sbagliati altrui o cercare di rimediare alle loro inadempienze (raccogliendo ad esempio quello che vediamo abbandonato per terra, se è possibile ovviamente farlo con le giuste precauzioni). Numerose saranno le iniziative nell’estate 2019 che vedranno coinvolte associazioni ambientaliste e comitati privati allo scopo di ripulire i nostri litorali.
Vuoi partecipare, ma manca un evento nelle tue vicinanze? Puoi organizzarlo tu: pulire le spiagge è semplice, se sai come farlo! Sul sito del WWF, oltre alla possibilità di partecipare alle loro iniziative, viene illustrato dettagliatamente come organizzarne una personalmente.
Di seguito, ti riportiamo alcuni consigli per poter contribuire al meglio alla missione:

• Dopo aver organizzato il tuo gruppo di raccolta e ottenuto le dovute autorizzazioni, è innanzitutto importante dotarsi di guanti robusti multiuso possibilmente impermeabili (esistono guanti multiuso completamente biodegradabili).
• Procurasi rampini, rastrelli e pale:bisogna averne qualcuno con manico di almeno due metri per prendere i rifiuti sotto le pungenti piante della macchia mediterranea.
• Sacchi: bisogna usare sacchi robusti, grandi e trasparenti:molte amministrazioni non ammettono sacchi neri. I sacchi usati del pellet sono perfetti e di solito vengono buttati, quindi si può pensare di riciclarli e utilizzarli, in quanto trasparenti, robusti e gratis.
• Coltello: Spesso i rifiuti marini sono attrezzi da pesca. Un coltello affilato risolve casi difficili.
• NON raccogliere le conchiglie: il carbonato di calcio della conchiglia è fondamentale nel ciclo del calcio dell’ecosistema marino.
• NON calpestare e NON strappare le piante nell’area dunale: la duna vive solo grazie alla vegetazione presente lungo il litorale, purtroppo il calpestio disordinato contribuisce a fenomeni erosivi e alla diffusione di specie vegetali estranee.
• NON portare via la sabbia: questo gesto apparentemente banale, se effettuato da tutti, può avere gravi conseguenze. Pulisci, se possibile, i rifiuti dalla sabbia prima di buttarli. NON buttare la posidonia depositata sulla sabbia, non è un rifiuto e protegge le spiagge dall’erosione.
La buona educazione e l'elementare senso civico sono contagiosi: bastano davvero poche mosse per contribuire alla salvaguardia delle nostre spiagge e del nostro mare.