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Non smettere mai di sorridere



L’ultima vacanza che ho fatto è stata nella Repubblica Domenicana, nello splendido paradiso dei Caraibi, dove ho avuto modo di conoscere molta gente del luogo. La cosa che mi ha maggiormente colpito è stata una caratteristica che ho riscontrato in tutti loro: sorridono molto, anzi, sorridono quasi sempre.

Mi sono domandata il motivo, dal momento che per una persona che, come me, si accosta a quella realtà come turista, la cosa saltava subito all’occhio. Parlando con molti di loro, ho cercato di darmi una risposta, capire cioè che cosa è che ha di speciale questo popolo caraibico: insomma come fanno a essere così ”leggeri” e così “gioiosi”.

Eppure non fanno parte, come noi, di quella parte fortunata della popolazione mondiale che ha molto di più di quello che potrebbe permettersi di avere da Madre Terra. Certo, sappiamo che se le risorse del nostro pianeta fossero ripartite in modo equo, noi occidentali non avremmo così tanto in tutti i sensi: non potremmo avere così tanto cibo da arrivare a sprecarne, non potremmo nemmeno avere acqua a volontà, riscaldamento e impianti di condizionamento nelle case e nei posti di lavoro, ma tanto meno vestiti in quantità, mezzi per spostarsi facilmente raggiungibili, farmaci e ospedali accessibili a tutti, per non parlare del tanto ambito “superfluo”.

Fatto sta che, anche se rispetto a queste popolazioni abbiamo molto di più, sorridiamo di meno.

Spesso siamo anzi arrabbiati, ringhiosi, pronti a insultare quello che ci ha appena fatto un torto in auto, a volte capita anche di non salutarsi tra vicini di casa. Abbiamo dimenticato la dimensione dello scherzo, del gioco, dello stupore mentre si tende invece a non essere mai contenti di quello che siamo e che abbiamo nonché a essere sempre pronti ad aprire il rubinetto della lamentela.

Mentre ero in vacanza, mi è anche capitato di parlare con alcuni di loro, che erano diventati miei amici, su cosa accade quando avremo lasciato questo mondo. Le loro risposte risuonano ancora nella mia mente: “Quando la vita finisce e ci ritroveremo di fronte al buon Dio, quello che davvero rimane della nostra vita sono solo due cose: tutto quello che hai goduto nella vita e tutto il bene che hai fatto per gli altri, tutto il resto non conta”.

E poi affermavano il loro punto di vista su di noi: “Voi siete così impegnati a fare tutto il resto che sprecate la vostra vita. Passate tanto tempo a criticare gli altri, a lamentarvi, a preoccuparvi per cose superflue, a correre per sistemare tutto e cercare sempre di essere perfetti, ma così perdete il bello della vita”.

Queste parole mi fanno riflettere tuttora. Certo, non possiamo stravolgere la nostra vita ma potremmo imparare a rallentare e prendere le cose con più calma, sorridere di più, essere maggiormente grati per tutto quello che abbiamo ed essere più riconoscenti verso la natura meravigliosa che ci circonda e le persone che ci hanno sostenuto nei momenti neri.

Credo che vivere con il sorriso sulle labbra, anche quando non ne abbiamo gran che voglia è un’azione precisa che facciamo che poi dà i suoi frutti perché è indubbio che continuare a sorridere fa stare bene noi e gli altri, anche se motivi per ridere non ne avremmo così tanti.

Ma i nostri amici dominicani ce lo insegnano con la loro vita. Possiamo iniziare a vivere con un’ altra qualità di vita, migliore. Credetemi è proprio così.

Con affetto, Rossella

 

“Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso”. Gabriel Garcia Marquez