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Settembre, andiamo. È tempo di migrare



...recitava una bellissima poesia del D’Annunzio che sicuramente saranno in molti a ricordare.

Siamo di nuovo a settembre, il mese che nel commercio idealmente coincide con l’inizio del nuovo anno lavorativo e che ci vede anche quest’anno impegnati in prima linea con: la fiera SANA a Bologna, le uscite di molti prodotti nuovi e tante altre diverse iniziative.

Tutto questo già al rientro dalle brevi vacanze estive, subito di nuovo immersi in un fermento generale.

Ripartiamo con i nostri impegni quotidiani con ancora più energia, entusiasmo, coinvolgimento lavorativo e passione.

Fortunatamente il settore del biologico non vive momenti difficili, si respira un’euforia e un’attenzione collettiva trainante che ci fa ben sperare anche per il prossimo futuro ed è un bene, vedendo quante preoccupazioni tanti lavoratori ed imprenditori devono affrontare quotidianamente.

Questo non vuol dire che non sia difficile anche per noi nonché impegnativo portare avanti le nostre attività. Ogni anno che passa ci accorgiamo che tutto si complica incredibilmente ed i nostri sforzi si devono moltiplicare per ottenere gli stessi risultati o migliorarli ma lo facciamo con impegno e con passione, ritenendoci fortunati nel poter fare un lavoro che ci appaga.

C’è un aspetto però che comunque non è da sottovalutare, credo che sia davvero importante evitare che l’eccessivo lavoro ci distolga da cio che è importante nella vita: il tempo che riusciamo a dedicare a noi stessi e ai nostri cari.

Coltivare le nostre passioni, regalarsi un po’ più tempo con i propri affetti, nutre la nostra anima oltre ad arricchirci da un punto di vista emozionale.

La sera prima di scrivere questo articolo ho assistito a un concerto di Franco Battiato. Si svolgeva nella piazza del duomo a Siena. Contesto sicuramente dai contorni mistici per un autore coinvolgente che affascina con le sue canzoni dalle parole colme di poesia e riflessioni di vita.

L’essermi ritagliato del tempo per passare questa serata, mi ha generato un senso di appagamento. Quanto sarebbe più bello il rapporto con le persone vicine e quanto maggiormente potrei trasmettere loro il mio affetto fermandomi a percepire il loro, condividendo cioè più momenti insieme?

Il mio invito per questo mese è di ripartire, con lo slancio, l’entusiasmo e la passione per il vostro lavoro, dove pur rimanendo un aspetto fondamentale non sia il centro della vita.

Usiamolo piuttosto come mezzo per avere una stabilità e sicurezza economica, riservandogli lo spazio che si merita, ma poi via, voliamo incontro ai nostri sogni!

Il migrare di settembre che sia per tutti noi uno spostamento di valori, di priorità: dai doveri all’amore.

Con affetto,
Fernando Favilli