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Svezzamento Bio: come Proteggere i Bambini dai Pesticidi Nascosti nel Piatto



L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda l’allattamento al seno in maniera esclusiva almeno fino al compimento del sesto mese di vita. Così, dopo essersi nutriti solo dell’alimento migliore al mondo, il latte della mamma, per i bambini arriva il momento di provare il “cibo dei grandi”.

Solitamente un pezzetto di mela grattugiata, alcune carote tritate o un assaggio di crema di riso. Ed è qui che le preoccupazioni dei genitori aumentano: il cibo che arriva sulla tavola sarà abbastanza sano e ricco di nutrienti?

Secondo gli esperti del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica della Sapienza di Roma[1], prima di allarmarsi, è bene tenere presente che le pappe e gli omogeneizzati per i bambini sono sottoposti a regole molto rigide, con margini di tolleranza più ristretti rispetto a quelli relativi al cibo destinato agli adulti. La normativa sugli alimenti destinati all’infanzia è talmente restrittiva da garantire un alto livello di sicurezza per quanto riguarda i livelli di inquinanti.

La differenza diventa invece evidente se il pasto del bambino viene preparato dai genitori a partire da frutta, verdura e altri prodotti destinati al consumo dell’adulto o se si scelgono modalità di auto svezzamento, dando ai bambini gli stessi cibi consumati da mamma e papà. In quel caso la scelta di alimenti biologici è fortemente consigliata, così come rimane consigliata una volta finita la fase dello svezzamento.

Il cibo biologico risulta infatti di qualità migliore, soprattutto in termini igienico-sanitari. L’agricoltura bio ha infatti il vantaggio di eliminare a monte la contaminazione data dai pesticidi, garantendo una sicurezza in più. Molte delle sostanze chimiche usate nell’agricoltura tradizionale sono infatti state messe in relazione a una maggior possibilità di sviluppare malattie degenerative e il famigerato glifosato, il diserbante più diffuso, è stato di recente classificato come “probabile cancerogeno” dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.

Anche se il pericolo riguarda soprattutto gli operatori del settore, gli esperti consigliano di limitare il più possibile il contatto diretto tra i bambini e queste sostanze, i cui residui si trovano spesso anche nell’ambiente – come nelle falde acquifere – e tendono ad accumularsi nell’organismo.

Ecco perché Probios continua ad avvalersi di materie prime garantite bio e aziende di trasformazione certificate, prevalentemente italiane, così da ottenere e offrire i migliori prodotti, nel rispetto della salute dell’ambiente e delle persone, dai più grandi ai più piccoli.
[1]FONTE Io Donna