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Glifosato: il Diserbante che ti Trovi nel Piatto



Il glifosato, il diserbante più usato al mondo, ma condannato e vietato nelle coltivazioni biologiche, è stato ritrovato in 14 tipi diversi di birre tedesche, nei cavolfiori, nelle lenticchie, nei porri, nei fichi, nei pompelmi, nelle patate, nel frumento e persino nell'avena. Si tratta di un erbicida molto diffuso che l'Oms, appena un anno fa, aveva classificato come "probabilmente cancerogeno per l'uomo".

L’autorizzazione per l’uso di questo erbicida nell'Unione Europea è scaduta il 31 dicembre scorso e questa settimana la Commissione Europea avrebbe dovuto decidere per il il rinnovo per altri 15 anni. Grazie alla crescente pressione e sensibilità dell’opinione pubblica, la proposta che doveva essere votata dalla commissione permanente del Paff (comitato per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi) e, secondo indiscrezioni, tutti gli Stati membri, ad eccezione della Svezia, sarebbero a favore, è stata momentaneamente rimandata.

Anche in Italia il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e quello della Salute Beatrice Lorenzin hanno annunciato l'orientamento contrario dei loro ministeri alla riconferma dell'uso della sostanza.

A loro si aggiungono 32 associazioni - dal Fai, al Wwf a Legambiente, a Greenpeace, a Italia Nostra - che hanno firmato un appello per bandirlo totalmente e «rimuovere il prodotto da tutti i disciplinari di produzione che lo contengono ed escludere le aziende che ne fanno uso da qualsiasi premio nell'ambito dei Programmi regionali per lo sviluppo rurale (Psr)».
Secondo le associazioni promotrici, infatti, senza un divieto ufficiale i programmi regionali per l’agricoltura considereranno come sostenibile e incentiveranno l’uso di un prodotto potenzialmente cancerogeno per l’uomo e che «studi del Mit del 2013-2014» sospettano di essere alla base anche dell’insorgenza di un disturbo come la celiachia.[1]
[1]FONTE: Corriere della Sera