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Salutisti a Tavola e Attenti all’Ambiente: la Nuova Generazione Premia il Bio



A fronte dell’attuale situazione ambientale, ci si domanda spesso cosa sia più sostenibile mettere sotto i denti.

La generazione dei millenial ha infatti mutuato l’idea pessimistica che dal cibo bisogna anche difendersi. La cultura alimentare è infatti indissolubilmente legata a quella dello sviluppo: per i millenial il mondo sta attraversando una fase «precaria» e deve fare i conti con i limiti delle risorse e con una modernità che crea danni all’ambiente e al corpo.

Ecco perché, nella vita di tutti i giorni, oltre un quinto compra esclusivamente prodotti biologici e riduce fortemente i consumi di carne.
In totale, 16 milioni di italiani nel 2015 ne hanno mangiata meno e i giovani sono il nocciolo duro di questa ritirata, lo testimonia la crescita dello stile alimentare vegetariano e vegano aumentata di due punti (dal 6 all’8% della popolazione).

Di conseguenza sono i millenial a far ripartire i consumi di frutta e verdura, con mele, patate e pomodori che trainano il gruppo, a dispetto dei consumi di carne in netta diminuzione[1].

Un fenomeno in linea con quanto emerso da numerosi studi condotti in questi anni, che hanno stabilito che la carne sia l’alimento a inquinare di più: per il consumo di terra, acqua, energia, per non parlare delle sostanze reflue e delle emissioni degli stessi animali.

A queste analisi, si è oggi aggiunta la prima review completa (cioè l’analisi di 369 studi pubblicati su riviste scientifiche che considerano l’impatto della carne a confronto con altri alimenti, in totale 168 cibi, vegetali e animali). L’ampia indagine, condotta dall’Università di Lancaster[2], nel Regno Unito, ha definito come gli alimenti più “puliti” siano i cereali, la frutta e la verdura, seguiti da frutta secca e legumi secchi.

Un dato che conferma la filosofia di Probios, per definizione sostenibile, volta alla produzione e distribuzione di referenze biologiche vegetariane di qualità, prevalentemente italiane, in grado di garantire la salute delle persone e dell’ambiente.
[1]FONTE Corriere.it

[2]FONTE Wired.it